Passatori, contrabbandieri e altri racconti – Giardini Letterari di Villa Toeplitz

Riprendono a settembre gli incontri culturali presso il Tennis Bar Villa Toeplitz nella splendida cornice del parco di Villa Toeplitz, a Varese.
Giovedì 1 settembre, alle 18:30, il giornalista Michele Mancino, vicedirettore di VareseNews, presenta la raccolta di Sergio Scipioni, Passatori, contrabbandieri e altri racconti. Con l’autore, interverrà uno dei vecchi passatori protagonisti delle incredibili vicende narrate da Scipioni.

1 settembre scipioni

Il demonio di Sant’Andrea a Speakeasy Varese – Gaetano Allegra e Michele Mancino discutono di brigantaggio e questione meridionale

COMUNICATO STAMPA

Il demonio di Sant’Andrea

Gaetano Allegra

Sabato 12 marzo 2016, Teatro Gianni Santuccio di Varese

presenta Michele Mancino di VareseNews

prefazione di Rita Borsellino

postfazione di Eugenio Bennato

Verrà presentata il 12 marzo, alle 19:30, presso il Teatro Gianni Santuccio, all’interno della rassegna teatrale Speakeasy Varese, l’opera di Gaetano Allegra, Il demonio di Sant’Andrea. L’intervento sarà moderato dal giornalista Michele Mancino di VareseNews.

Il romanzo storico, che tratta il tema del brigantaggio nell’epoca borbonica, sposta la prospettiva del lettore, spesso influenzata dai testi scolastici, in merito alla questione meridionale, permettendo un’immersione realista nella Lucania preunitaria.

Prefazione di Rita Borsellino

Postfazione di Eugenio Bennato

 

Scheda dell’opera
Il 4 luglio 1838, a Sant’Andrea, dove il monte Vulture sorveglia il cuore della Lucania, nasce Totore, figlio di Maria e Pasquale Iodice. Dal padre contadino – uomo forte della propria semplice saggezza e dell’amicizia invincibile che lo unisce a Peppe e Bito – eredita i geni dell’integrità e del senso di giustizia, dalla madre equilibrio e resilienza. Talenti elevati all’ennesima potenza da un marchio di fierezza che, sin da bambino, gli conquista un soprannome che diventerà leggenda. Il Demonio di Sant’Andrea affina prodigiosa intelligenza e spirito indomito sui libri estorti a don Cuono Patania, più profano che sacro parroco del paese. Il Demonio si accultura. Conosce il mondo al di là del suo villaggio. Comprende che l’istruzione è negata ai più per mantenerli sottomessi. Matura senso di appartenenza e responsabilità verso una terra e un popolo oppressi dai Borboni ma anche ingannati dal miraggio di un’Unità d’Italia sotto l’egida savoiarda, che alla gente non porterà né libertà né emancipazione. Il Demonio accumula conoscenza. A tutto questo attingerà quando, ingiustamente incarcerato e poi evaso costretto alla macchia, dovrà diventare brigante. Non uno qualsiasi: il più ardito e rispettato capobrigante di tutti i tempi. Astuto e lungimirante. Condottiero abilissimo e illuminato, riunirà attorno a sé altre bande brigantesche e i loro dodici capitani. Fra questi il fratello Gerardo, gli amici Ninco-Nanco e Staccone, e il decisivo alleato Carmine Crocco, il Serpente di Rionero. Con loro comanderà un esercito popolare sempre più numeroso e fonderà una città incredibile, utopia fatta luogo. Sarà buon governante e sorprendente stratega. Non esiterà ad affrontare le più addestrate e meglio armate truppe degli oppressori, in un susseguirsi di eventi ed epiche battaglie. Fino allo scontro finale, decisivo, lì dove le scelte e il gesto del singolo possono davvero fare la Storia, oltre che il destino di altri uomini e donne.
Affresco storico accuratamente documentato ma anche racconto avventuroso splendidamente avvincente, canto corale ma anche concerto di ballate, che di ogni personaggio fanno il ritratto e dicono il sentire, Il Demonio di Sant’Andrea è un romanzo neo-verista, abilmente anticato, scritto con bellissimo ritmo e rispettoso incanto al cospetto della forza delle parole. Dentro ci sono le radici del nostro Sud e della questione meridionale. Dentro ci sono le note e le strofe di canzoni battagliere, festose persino davanti al pericolo. Canzoni piene di coraggio e voglia di riscatto. Le canzoni dei briganti. La cui eco non si è mai spenta.

cover demonio di sant'andrea frontale

Quarta di copertina

Era esattamente come aveva detto, un giorno, il giovane Gerardo. La cieca forza è utile, se spinta nella giusta direzione dall’intelligenza. Quell’intelligenza erano Totore, Crocco, Tardio. Gli unici uomini in grado di convogliare nel punto esatto tutta la forza di quella terra derelitta e con essa di opporsi al destino che, con spietata monotonia, quella stessa terra voleva sempre schiava e asservita alle sue beffe.

Ora, come un pugno rabbioso, quella forza stava arrivando. Marciavano tutti insieme, soldati e contadini, donne e adolescenti, istruiti e analfabeti, e intanto cantavano. Abbiamo posato chitarre e tamburi, perché questa musica deve cambiare. Siamo briganti, facciamo paura, ed è con il moschetto che vogliamo cantare. E ora cantiamo questa nuova canzone: tutti dovranno impararla. Non ce ne frega niente del Re Borbone: la terra è la nostra e nessuno deve azzardarsi a toccarla!

«‘A terra è ‘a nostra e nun s’a dda tucca’!», ripetevano due volte in un coro di mille voci. Ed era uno spettacolo grandioso, era un fiume in salita che andava contro la corrente, era un fiotto di sangue che ritornava al cuore…

Gaetano Allegra

Gaetano Allegra
è nato il primo giorno di giugno del 1979, a Milano. Si è diplomato al Liceo Classico Ernesto Cairoli di Varese nel 1997 e nello stesso anno ha cominciato a lavorare come giornalista per la rivista turistica internazionale Rendez-Vous, poi diventata Italia è. Successivamente è stato redattore di testate periodiche e quotidiani, fra i quali La Prealpina. Ha lavorato per oltre dieci anni in campo giornalistico firmando da direttore responsabile alcuni settimanali sportivi. È stato inoltre autore di testi televisivi. Appassionato di pianoforte e di letteratura, vive e lavora attualmente a Varese.